
Benvenuti a Parolandia - Piccoli scrittori crescono...
Le parole sono come tanti piccoli mattoni attraverso i quali costruiamo una storia. Come le note musicali ci permettono di inventare una melodia sempre diversa e come le buone idee sono sempre difficili da trovare. Spesso infatti siamo di fronte ad un foglio bianco con la penna in mano e "Gasp... non mi viene in mente niente!". Anche la parola più semplice che abbiamo pronunciato solo cinque minuti prima sembra essere sparita e non sappiamo più cosa fare. Niente panico. Giochi di parole ed esercizi ci hanno aiutato a trovare le parole utili che ci sono poi servite per scrivere storie. Navigando nel sito del laboratorio di "Scrittura Creativa" del 2° Circolo Didattico ne troverete diverse di queste storie, molte sono il frutto della fantasia e della immaginazione degli alunni. Altre ricalcano fatti di cronaca, vicende realmente accadute, osservazioni e semplici ispirazioni poetiche. Per loro questa esperienza è stata una grande scoperta, forse una sorta di caccia al tesoro. Le attività che hanno svolto gli scolari nella prima fase del Laboratorio, in realtà sono state di natura propedeutica. Apparentemente slegate fra loro, ma unite da un unico filo conduttore, quello della creatività. Per scrivere e per imparare a farlo in modo corretto non è necessario conoscere solo le regole della grammatica e del buon italiano, ma essere piuttosto capaci di stupirsi, di osservare e di commentare ciò che accade intorno a noi ogni giorno, in ogni momento della giornata. Tutto questo per realizzare successivamente la produzione di un giornalino scolastico. Possiamo dire con estrema soddisfazione che tutti sono arrivati alla meta, affrontando qualche difficoltà, superata grazie alla collaborazione delle insegnanti tutor Maria Pia Colucci e Costanza Nitti e alla voglia di curiosare il mondo che ci circonda. Per quanto riguarda la mia personale esperienza, ritengo che il prodotto finale, quello che in questo momento appare davanti a voi, tutto da leggere e da sfogliare, sia il frutto del lavoro sviluppato in poco più di due mesi. Non esente da errori e forse, in qualche passaggio, da qualche inevitabile sgrammaticatura. Ma tant'è. E' certamente migliorabile, ma unico nel suo genere, affidato alle capacità dei singoli. Ogni allievo ha offerto il proprio contributo mettendo al servizio degli altri le proprie competenze. A me il compito di accrescerle e di indirizzarle. Spero di esserci riuscito in un percorso durante il quale, alla pari del contadino, ho cercato di seminare in un campo che sapevo fertile perchè fatto di bambini. Il germoglio è davanti ai nostri occhi, fresco e vitale. (Onofrio D'Alesio)
A colloquio con la preside Giovanna Palmulli
(di Gianni Dituri, Emanuele Guglielmi, Gaia De Mario)
Giovanna Palmulli dal settembre scorso è il nuovo dirigente scolastico del 2° Circolo Didattico Giovanni XXIII. I giovani redattori di Parolandia cogliendo l'occasione per acquisire ulteriori competenze nell'ambito del laboratorio didattico di Scrittura Creativa finalizzata ad apprendere i fondamentali del mestiere giornalistico, hanno scelto l'intervista come momento di confronto e di contatto diretto con i protagonisti istituzionali. Quale personaggio di spicco per esercitare una così importante esperienza, se non la nuova preside, alla quale gli allievi, armati di registratore, carta e penna, hanno rivolto domande attinenti i vari ambiti della professione soffermando la propria attenzione sulle attività avviate nelle strutture scolastiche del territorio appartenenti al 2° Circolo. L'intervista che in alcuni passaggi svela caratteristiche e aspirazioni personali, punta ad evidenziare lo stato strutturale nel quale versano gli edifici scolastici. Sul piano più squisitamente didattico, la preside offre una visione personale della scuola del domani, disegnandone un modello che a suo parere dovrebbe essere sempre più al passo con i tempi moderni. La conversazione offre ai lettori un quadro dettagliato, dal quale inevitabilmente emerge il profilo di una donna animata da grande passione, coltivata sin da quando era giovanissima. Da adolescente infatti coltivava un sogno nel cassetto: insegnare materie letterarie con l'obiettivo finale di dirigere una scuola. Esperienza che si è concretizzata nel 2007. La dott.ssa Palmulli in questi anni, prima di insediarsi a Triggiano, ha avuto modo di conoscere numerose realtà scolastiche di ogni ordine e grado della provincia di Bari. Un'esperienza varia che le ha dato l'opportunità di arricchirsi professionalmente e di scoprire i tanti mondi scolastici esistenti. Elementi che hanno contribuito alla sua crescita sia come donna che come manager.
Preside, perchè ha scelto questo lavoro ?
Bella domanda questa... La risposta nasce da quando ero poco più che ventenne. Ero una ragazza che programmava il suo futuro. Ricordo che in 5^ elementare il primo scoglio da superare era l'esame di licenza che oggi non c'è più, ma all'epoca era considerato una cosa seria. Tra i vari temi per superare quell'esame, ne dovevo scegliere uno che ancora oggi custodisco gelosamente. I miei genitori mi consigliarono di preparare il più classico, ovvero "Cosa farai da grande". In quel tema ho pensato a quello che sarebbe stato il mio futuro, e quindi i miei sogni. Scrissi che da grande avrei voluto diventare una professoressa di lettere, insegnare italiano, storia e geografia. Proseguendo affermavo che dopo l'esperienza con gli alunni mi sarebbe piaciuto dirigere una scuola. Come potrete notare già da bambina avevo i miei sogni e avevo già definito quello che sarebbe stato il mio percorso scolastico e professionale. Una scelta che negli anni successivi si è consolidata all'università nella scelta della Facoltà e che i miei amici dell'epoca ricordano perfettamente: "voglio insegnare perchè poi farò il Dirigente Scolastico". Era questo il mio motto, avevo le idee ben chiare. Poi ho affrontato il concorso che mi ha portato prima all'insegnamento e successivamente alla dirigenza.
Quali sono gli aspetti che più le piacciono della sua attività ?
E' un lavoro vario. Fare il dirigente scolastico è sempre diverso. E' pur vero che anche in questo lavoro esistono attività di routine, ma ogni giorno devi affrontare situazioni, esigenze e necessità diverse. Bisogna essere abili ad affrontare le emergenze. E' un lavoro che mi piace poichè mi permette di creare la scuola che vorrei e quindi mi permette possibilmente di migliorarla.
Come pensa si possa migliorare l'attività didattica ?
Il primo punto da affrontare a mio avviso è la formazione dei docenti perchè in una società in continuo e velocissimo cambiamento la scuola rischia di rimanere purtroppo il fanalino di coda rispetto al progresso e alle innovazioni. Punterei sulla formazione degli insegnanti con un occhio di riguardo all'incessante processo di innovazione tecnologica col quale dobbiamo continuamente confrontarci. Solo così è possibile adeguare le scuole e metterle al passo coi tempi.
Come immagina la scuola del domani ?
Penso e ripenso un modello di scuola che rispetto alla società attuale presenta numerosi punti di debolezza. Credo che dal punto di vista educativo i bambini e gli alunni, non siano considerati come "persone". Ci stiamo dimenticando che loro saranno i cittadini del domani. Viviamo in un contesto sociale nel quale in ogni momento abbiamo rapporti interpersonali, veniamo a contatto con persone che conosciamo e con perfetti sconosciuti. Gli alunni devono essere in grado di affrontare quello che c'è fuori la scuola, dobbiamo creare persone capaci di giudicare, di operare nel sociale, di portare una ventata di valori all'interno del contesto sociale poichè i valori, quelli veri, purtroppo oggi non sono molto forti. Abbiamo una società fortemente orientata al consumismo, abbiamo abituato i nostri figli ad un uso spropositato di prodotti, siamo telecomandati e bombardati da tv e stampa. Vedo tanti bambini e ragazzi che sono come dei robot. Quello che la scuola deve fare è creare degli alunni con la testa ben fatta, che sappiano ragionare con la loro mente e non siano influenzati dai mass media, dall'uso smodato e spesso scorretto dei computer, dei social network, dai cellulari di ultima tecnologia. Questo deve essere l'obiettivo della scuola: mettere al mondo persone capaci di avere un giudizio critico, capaci di operare nel sociale per avere una società a misura d'uomo.
In quale condizioni strutturali ha trovato le scuole di Triggiano ? Cosa farebbe per migliorarle ?
Dal punto di vista strutturale, come del resto accade in gran parte d'Italia, ho trovato una scuola fatiscente. Questa ad esempio, è una scuola datata, costruita alcuni decenni fa e gli anni si vedono tutti. Gli intonaci cadono, c'è scarsissima manutenzione, non c'è il dovuto sostegno dell'amministrazione nel voler offrire una scuola pulita, sicura e funzionale per i nostri alunni. Ha bisogno di interventi importanti, non soltanto dal punto di vista architettonico. Mancano anche le risorse tecnologiche. negli uffici ci interfacciamo con l'amministrazione e il pubblico, solo e soltanto a livello informatico. La scuola non è purtroppo dotata di strumentazione adeguata: computer lenti e obsoleti, un parco macchine da rinnovare totalmente. In futuro la situazione non è delle migliori, potremo andare avanti solo attraverso l'aiuto delle delle famiglie che devono condividere le linee d'azione dell'Istituto. Siamo una unità, scuola e famiglia devono andare di pari passo.
Il Laboratorio di Giornalismo
Il laboratorio ha consentito agli alunni di acquisire competenze in diversi ambiti: nelle prime fasi si è dato spazio alla creatività attraverso giochi di parole ed esercitazioni, la rielaborazione e la creazione di nuove fiabe e racconti ispirati dalla fantasia. L'utilizzo del computer ha permesso agli allievi un utile approccio ai moderni sistemi di scrittura. Successivamente si è passati all'approfondimento delle tecniche della scrittura giornalistica e alla conoscenza degli strumenti della scrittura per i new media; attraverso il programma finalizzato alla realizzazione di un magazine on line sono stati analizzati anche gli strumenti per la produzione di contenuti per la rete ed i progetti editoriali per il Web. Oltre agli obiettivi più specifici, il corso nel complesso, ha sviluppato nei bambini un metodo di approccio consapevole al giornalismo; a riconoscere Internet come un utile strumento per la propria formazione ed a considerarne anche i limiti; ad acquisire le conoscenze per orientarsi fra informazioni più o meno attendibili, ed a riconoscere anche quelle false; ad analizzare i siti internet, riconoscendone il valore; a conquistare l'utilizzo fecondo degli strumenti per la comunicazione, anche come utile mezzo dell'espressione di sè.


